Calano i consumi nel fuori casa, scendono le richieste di birre, vino, succhi.

Ma nel mare ostile del mercato odierno, ci sono due barche che sembrano veleggiare tranquille, si chiamano “aperitivo” e “take away”, due formule di ristorazione che rappresentano una perfetta risposta alla crisi dei consumi.

Gli aperitivi alcolici e gli analcolici vanno bene rispetto alle altre bevande, così come va bene l’occasione di consumo dell’aperitivo, che, si prevede, prospererà in questi caldi mesi estivi.

L’aperitivo unisce bevanda e cibo, in dosi e costi limitati, ed è alla portata di ogni portafogli. Spesso sostituisce la cena che una volta si faceva in pizzeria o al ristorante.

Anche il take away va bene e cresce, sia per Coldiretti che per le indagini de Il Sole 24 Ore; per quest’ultimo lo sviluppo di questo format è del 22%. L’asporto, dunque, appare una risposta alla crisi, se è vero, come è vero, che in città come Roma fino al 60% dei ristoranti ha inserito il take away come formula per rimpinguare la cassa sempre meno piena.